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Da quando esiste RHplus?

 

RHplus nasce nel 2017 per poter partecipare ad un concorso di opera pubblica che in seguito

ci é stato assegnato.

Si trattava di valorizzare una rotatoria molto trafficata all’entrata dell’autostrada a Mendrisio.

Dati i benefici ed il piacere della collaborazione interdisciplinare, abbiamo deciso di continuare quest’avventura volta alla riqualificazione e all’abbellimento di spazi urbani.

 

Perché proprio lo spazio urbano?

 

Lo spazio pubblico è la scenario in cui agisce e si svolge la vita comunitaria.

I suoi ambiti, (vie di comunicazione, centri lavorativi e di scambi culturali e commerciali), nel

loro dinamismo sono soggetti ad una trasformazione continua. 

Spazi dedicati allo svago, allo sport e alla fruizione di aree verdi, sono parti fondanti di ogni centro abitato.

Vediamo qui l’arte come contrappunto e come collante:

opere che distinguano e caratterizzino un dato  luogo con un tema definito,

e opere che colleghino la comunità al proprio ambiente. 

Da qui la preferenza per l’arte figurativa e per l’arte ambientale.

 

Cosa c’entra il riciclo e l’ecologia?

 

L’arte può e deve contribuire a stimolare la cultura dell’economia circolare,

favorendo il riciclo di materiali nobili, come i metalli recuperati dagli scarti dell’elettronica,

o nell’utilizzazione di quelli meno appariscenti come il PET, il  legno o il vetro.

L’opera artistica è un mezzo per prendere e dare coscienza, per far amare quanto Madre Natura

ci offre senza mai chiederci nulla in cambio.

 

 

Usate tecnologia digitale, perché? 

 

Ieri si diceva: una foto vale mille parole. Oggi, a valere mille foto è il modello scultoreo in 3D, pur se eseguito in miniatura.

Una volta acquisito tecnicamente, lo strumento digitale, in tutti i suoi aspetti, é un supporto di grandissimo aiuto sia in architettura, sia nell’arte plastica.

Prendendo ad esempio l’edificazione di una basilica, era un’opera che nei secoli scorsi richiedeva enormi sforzi e incombeva il pericolo di cedimenti o crolli.

La progettazione digitale dà certezza sull’opera finita, garantendo nel contempo la sicurezza alle maestranze impiegate nella sua costruzione.

Possiamo ritenerci molto fortunati. Il  supporto digitale ci risparmia mesi quando non anni di durissimo e oneroso lavoro.

 

E in ambito scultoreo come si procede?

 

Come già facevano i grandi maestri del passato. 

Da una riflessione iniziale si arriva all’idea.

Da questa passiamo alla realizzazione di una bozza per verificarne la concretezza.

A sua volta, se funziona, ne creiamo un modello dettagliato. 

Se il modello risponde alle nostre esigenze, terminiamo compiendo l’opera.

 

L’arte digitale e  capolavori del passato?

 

Noi siamo allievi di grandissimi e talentuosi maestri.

Possiamo  avvicinarli solo con grande umiltà e ringraziarli per le lezioni che ci hanno lasciato. 

È nostro compito ammirare e rispettare le loro fatiche. 

Dobbiamo essere davvero bravi allievi per aggiungere una voce al capitolo.

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